venerdì 23 maggio 2008

my archist

In my architect un figlio illeggittimo viaggia per il mondo in cerca di tracce lasciate da un padre perennemente assente. Assente sia nel piccolo mondo del bambino abbandonato ad un'attesa del ritorno, sia nel gioco delle consuetudini sociali. Il padre architetto, però, si svela straordinariamente presente nei volti delle persone che lo hanno conosciuto, delle donne che lo hanno adorato, dei colleghi ammirati e invidiosi, dei tassisti ironici e guardigni. Le tracce che trova il figlio regista (Nathaniel Kahn) al suo primo film non sono altro che le straordinarie opere progettate e costruite da Louis Kahn: dal meraviglioso e imponente Parlamento del Bangladesh al mai compiuto progetto della Sinagoga Hurvah a Gerusalemme.
Inutile o, forse, divertente inseguire il lato più umano dell'artista: le lacrime di coloro per i quali stargli accanto divantava un dramma personale, i suoi eterni debbiti e la morte goffa e banale. Nessuno aveva riconosciuto quel vecchietto privo di documenti identificativi accasciato in un bagno aeroportuale per un infarto.

http://www.youtube.com/watch?v=bV0c_I6oZTw

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